Nelle pieghe del corpo_Bologna Geografie di gesti e corpi è la rassegna a cura di Emilia Romagna Teatro Fondazione che Bologna ha dedicato al coreografo toscano Virgilio Sieni, uno dei maestri della ricerca coreografica italiana, direttore artistico della Biennale Danza e della Compagnia Sieni Danza. Per più di un mese, da febbraio fino alla vigilia di Pasqua, i centri di ricerca, i teatri e l’università si sono aperti per offrire scorci della cifra stilistica di Sieni e per consentire al coreografo di interrogare la città, indagando le sue geografie umane attraverso i codici del corpo e della danza, esplorando i suoi centri nevralgici e la sua memoria in un percorsoche ha coinvolto interpreti professionisti e amatori, persone comuni, anziani e bambini.
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I giovani allievi fra i 10 e i 13 anni che studiano danza classica, contemporanea e frequentano il Laboratorio di movimento e composizione coreografica condotto da Zagatti hanno infatti partecipato alla performance Altissima povertà, svoltasi lo scorso 20 marzo presso il teatro Dom – La Cupola del Pilastro, un racconto sull’incontro generazionale fra alcuni anziani partigiani e bambini. Un incontro fatto di lenti |
Il secondo appuntamento ha avuto luogo il 3 e il
4 aprile scorsi, nel Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo: la performance dal titolo Cena Pasolini ha coinvolto 65 interpreti accompagnati dalla Corale “G. Savani” di Carpi e ha narrato di un altro incontro, quello di cinque gruppi di persone disposti attorno ad altrettante tavole che rievocano l’Ultima cena e le sue figurazioni, con echi pasoliniani dal film Il Vangelo secondo Matteo. Uno dei cinque gruppi è quello formato dagli iscritti al corso degli over 60 di Giravolta, guidato da Franca Zagatti che ogni settimana, da diversi anni, si incontra per scoprire e riscoprire il piacere di muoversi, migliorando l’elasticità e la flessibilità articolare, stimolando la coordinazione e il ritmo e sollecitando le capacità di imitazione e la memoria. Per la Direttrice Artistica del centro è fondante il concetto di una danza nella quale ognuno possa esprimere il proprio potenziale umano e creativo attraverso il movimento, ancor più se si tratta di persone grandi perché “… le persone mature sanno essere degli ottimi allievi: attenti, curiosi, interessati a migliorare, estremamente fiduciosi in chi li accompagna e guida. Credo, anzi, che proprio il concetto di continuo rinnovamento e di crescita personale sia al centro delle loro aspettative e del loro piacere di danzare”.
Mousiké
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